A livello nazionale sono disciplinate le regole standard [ L. n. 217/83 del 17 maggio 1983. ] ma i dettagli sono stati forniti dalle giunte regionali.
Di
norma – nell’ambito dell’attività di affittacamere – è
possibile affittare al
massimo 6 camere arredate e ubicate in non più di 2 appartamenti
ammobiliati nello stesso stabile. Il
numero di posti letto, varia di norma in base ai metri quadrati della
camera in questione (possono andare fino a 12 posti letto totali).
Ogni
legge regionale regola quindi: quante camere è possibile affittare e
altre regole per l’apertura; come aprire un’attività (eventuali
comunicazioni e richieste di autorizzazione); quante ore di
ricevimento giornaliere si devono garantire; i servizi minimi che
devono essere garantiti (come la pulizia quotidiana, il cambio di
biancheria e la fornitura di energia, gas, acqua e riscaldamento; le
regole di gestione amministrativa.
Cosa offre un affittacamere?
Le
camere e gli appartamenti – per essere a norma – devono avere dei
requisiti minimi: le
camere devono avere letto, sedia, armadio, cuscini, scrivania,
cestino per rifiuti, biancheria, telefono; gli appartamenti devono
essere dotati di servizio igienico (la toilet) completo e a norma; Il
servizio di ricevimento deve offrire una garanzia minima e ci deve
essere sempre un addetto al servizio reperibile; L’alloggio deve
comprendere i servizi minimi di pulizia quotidiana, cambio
biancheria, fornitura di riscaldamento, acqua, luce e gas.
Oltre
a questo servizio standard, se ne possono aggiungere anche altri
complementari. Ad esempio:
- la prima colazione (in questo caso la struttura assume la denominazione di Room&breakfast o Bed&breakfast;
- l’attività di ristorazione e somministrazione bevande (in questo caso però la struttura prende il nome di Locanda);
- servizi di lavanderia e pulizia straordinaria.
Ovviamente
se vengono offerti questi servizi complementari, subentra a maggior
ragione l’obbligo di essere in regola con tutte le norme
igienico-sanitarie.
Come
si diventa affittacamere? L'attività
può essere svolta in maniera saltuaria oppure professionalePer
iniziare l'attività occorre chiedere l’autorizzazione
amministrativa al Comune l’attività, presentando la Scia
(segnalazione di inizio attività) specificando, tra tutte le altre
cose, in che modo si intende avviare l’attività: professionale o
saltuaria. Alla Scia si allegano poi tutte le autocertificazioni e
attestazioni dei tecnici su impianti a norma, agibilità, nulla osta
igienico-sanitario della Asl, ecc.
Affittacamere non professionale Per diventare affittacamere occasionale non bisogna iscriversi né al Registro delle imprese, né aprire partita Iva. Si deve però provvedere a presentare al Comune in cui è presente la struttura, la Scia (la Segnalazione certificata di inizio attività). A livello legale infatti l’amministrazione vuole sapere il motivo del via vai che si creerà nella struttura, la capacità ricettiva, quale attività viene messa in piedi, quali servizi verranno offerti.
Affittacamere professionale
Se invece vuoi diventare affittacamere professionale, devi aprire partita Iva entro 30 giorni dall’inizio della tua attività e devi iscrivere l’attività al Registro delle imprese, tenuto presso la Camera di commercio. Oltre ovviamente alla presentazione della Scia (segnalazione certificata di inizio attività) allo sportello per le attività produttive (Suap) del Comune in cui è presente la struttura.
Nel
momento in cui si presenta la Scia, si dovrà anche allegare tutta
un’altra serie di documentazioni, tra cui: il nulla osta
igienico-sanitario della Asl; il certificato di agibilità la
certificazione degli impianti a norma, ecc).
Inoltre,
è di norma obbligatorio:effettuare la comunicazione-denuncia degli
ospiti in Questura (se la permanenza è inferiore a 30 giorni);
registrare il contratto con gli ospiti presso l’Agenzia delle
entrate (se questo è superiore ai 30 giorni). Anche se in realtà di
norma i soggiorni presso gli affittacamere sono relativamente brevi;
comunicare i prezzi praticati (di norma sono esonerati da questa
incombenza gli affittacamere non professionali).
Quando affittacamere è un’attività non professionale?
Innanzitutto: quando non è svolta con continuità, ma è saltuaria; di norma quando non si offrono altri servizi complementari; quando l’attività viene esercitata nella casa in cui si è residenti e domiciliati. In pratica abbiamo una casa molto grande e ci abitiamo, ma decidiamo di dedicare all’attività saltuaria di affittacamere le due stanze che restano vuote.
In
questo caso, come abbiamo accennato, non si deve aprire alcuna
Partita Iva né effettuare iscrizione al Registro delle imprese.