giovedì 23 gennaio 2020

Contanti: riduzione della soglia e sanzioni



A partire dal 1° luglio 2020, chi darà più di 1.999,99 euro in contanti a un’altra persona, a qualsiasi titolo ciò avvenga, dovrà pagare sanzioni amministrative assai salate. Se anche non scatta alcun reato, i colpevoli – perché le sanzioni colpiranno sia chi dà i soldi, sia chi li riceve – potranno essere costretti a pagare fino a 50mila euro. 
Sono queste le conseguenze della riforma fiscale approvata con la manovra di fine anno dal governo conte2.
L’esecutivo ha abbassato la soglia dell’uso dei contanti, fatto ormai noto a tutti. Le modifiche, che entreranno in vigore tra circa sei mesi, non consentiranno più di prestare, donare o acquistare in contanti se l’importo complessivo raggiunge i 2.000 euro. Tale soglia, peraltro, a partire dal 2022, scende ulteriormente sino ad arrivare a 1.000 euro

E nuove regole si applicano anche ai regali tra familiari. Così, ad esempio, un padre non potrà più elargire al figlio 2mila euro in contanti, ma dovrà dargli un assegno o fare un bonifico. 
La riforma ha modificato, però, anche la misura delle sanzioni. Si va da un minimo di 2mila euro a un massimo di 50mila euro che, come detto, ricadono su entrambi i soggetti coinvolti nell’operazione. Invece dal 2022, il minimo scende a 1.000 euro.
In pratica:
  • Per le violazioni commesse e contestate dall’1.7.2020 al 31.12.2021 il minimo edittale è fissato a € 2.000 mentre il massimo è di € 50.000;
  • Per le violazioni commesse e contestate dal 1.01.2022 il minimo edittale è fissato a € 1.000 mentre il massimo resta sempre di € 50.000.
Spetterà all’autorità amministrativa stabilire l’entità della sanzione che sarà rapportata all’importo scambiato. È verosimile pensare che le sanzioni saranno così graduate:
  • Fino al 31.12.2021, per scambi da 1 a 2.000 euro, la sanzione è di 2.000 euro che, come detto, costituisce il minimo; all’aumentare dell’importo corrisponderà un proporzionale aumento della sanzione (ad esempio, per uno scambio di 10mila euro si arriverà a una sanzione di 10mila euro), fino ad arrivare a un massimo di 50mila euro. Risultato: chi scambia 100mila euro in contanti subisce una sanzione di 50mila euro;
  • Dal 1.01.2022, per scambi da 1 a 1.000 euro la sanzione è di 1.000 euro che, come anticipato, è anche la soglia minima. La sanzione poi aumenta col crescere dell’importo scambiato.


venerdì 17 gennaio 2020

Carta di credito: come bloccare il pagamento online? Come bloccare un pagamento automatico?

Carta di credito: come bloccare il pagamento online?

Collegandoti al servizio di home banking del tuo istituto, cioè alla tua pagina personale del sito Internet della banca. Questo servizio viene offerto ormai pressoché da tutti gli istituti di credito.

Dovrai, quindi, inserire le tue credenziali (login e password) nella pagina in cui viene gestita la tua carta. Apparirà sul monitor un modulo da compilare con le stesse informazioni richieste al telefono, cioè dati anagrafici, numeri del conto e della carta, dati del pagamento da annullare.

Una volta compilato, il modulo va inviato telematicamente alla banca. Poiché non hai avuto alcuna conversazione con un operatore e non hai potuto chiedere entro quando viene annullato il pagamento e da quando puoi disporre del denaro, controlla spesso l’estratto conto per vedere se ci sono delle variazioni.

Carta di credito: come bloccare un pagamento automatico?

Abbiamo detto che ci sono alcuni pagamenti collegati alla carta di credito che con cadenza mensile, trimestrale o semestrale (a seconda delle disposizioni date al momento del contratto) vengono fatti in automatico. Normalmente, si tratta di abbonamenti a dei servizi come Spotify, Skype, una pay-tv, un gruppo editoriale, ecc. In questo caso, si può bloccare il pagamento quando è stata data la disdetta perché il servizio non interessa più ma i soldi continuano ad essere puntualmente scalati?
Devi sapere che quando firmi un contratto con uno di questi fornitori di servizi, la banca ed il circuito che gestisce la tua carta di credito sono dei semplici esecutori dell’ordine di pagamento che tu hai dato Per capirci meglio: l’accordo l’hai fatto con l’operatore, non con loro. Questo vuol dire che, nel caso in cui tu voglia chiudere la fornitura, non dovrai rivolgerti al tuo istituto di credito o al circuito (Visa, American Express, Mastercard). Dovrai chiedere a Skype, a Spotify o alla pay-tv di interrompere sia il servizio sia i prelievi di denaro.
Se, però, la tua richiesta viene disattesa, allora dovrai disdire la carta di credito. Per questo, sarà necessario che ti vada in banca a firmare i relativi moduli.
(da laleggepertutti.it) 


Dopo quanto tempo non bisogna più pagare l’IMU?

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