venerdì 31 marzo 2023

Prescrizione delle sanzioni tributarie

 

Prescrizione delle sanzioni tributarie:

La prescrizione delle sanzioni tributarie ha una disciplina e un termine diverso rispetto a quello del tributo. Si tratta infatti di due obbligazioni tra loro autonome, anche se la prima presuppone sempre la seconda.

La prescrizione delle sanzioni tributarie è regolata dall’art. 20, comma 3, del d.lgs. n. 472 del 1997. Secondo questa norma, il diritto alla riscossione della sanzione irrogata si prescrive nel termine di cinque anni.

Come per le sanzioni tributarie, anche gli interessi dovuti per il ritardato versamento dei tributi si prescrivono in cinque anni. In tal caso la materia è disciplinata dalla norma dell’art. 2948, n. 4, del codice civile. Questa disposizione stabilisce che l’obbligazione relativa agli interessi ha natura autonoma rispetto al debito principale e soggiace al termine di prescrizione quinquennale.

Esempio: Un contribuente riceve una cartella esattoriale il 1° marzo 2023, relativa a una sanzione tributaria per omessa dichiarazione dei redditi nel 2017. La cartella esattoriale non è fondata su una sentenza passata in giudicato. In questo caso, il termine di prescrizione delle sanzioni tributarie decorre dall’iscrizione a ruolo del credito, avvenuta il 1° marzo 2023, e scadrà il 1° marzo 2028.

Esempio: Un contribuente impugna il provvedimento di irrogazione di una sanzione tributaria notificata il 15 giugno 2022. Il procedimento si conclude il 20 settembre 2023. In questo caso, la prescrizione delle sanzioni tributarie è interrotta dall’impugnazione e non corre fino alla definizione del procedimento. Pertanto, il termine di prescrizione riprenderà a decorrere dal 20 settembre 2023 e scadrà il 20 settembre 2028.

Interruzione della prescrizione: La prescrizione si interrompe e inizia a decorrere nuovamente da capo in caso di eventi quali notifiche di accertamenti e avvio di procedimenti penali. Anche la notifica della cartella esattoriale interrompe la prescrizione, e così vale per tutti i successivi atti quali ad esempio le intimazioni di pagamento o il pignoramento.

Come difendersi in caso di prescrizione? Atteso il più breve termine di prescrizione delle sanzioni e degli interessi rispetto ai tributi erariali (questi ultimi infatti si prescrivono sempre in 10 anni) ben potrebbe succedere che una cartella esattoriale contenga la richiesta di pagamento di un’imposta o una tassa non ancora prescritta e delle sanzioni e/o del interessi che invece lo sono. In questo caso il contribuente che voglia difendere i propri diritti può:

presentare ricorso alla Commissione di Giustizia Tributaria limitatamente alla parte della cartella relativa alle sanzioni e agli interessi;

presentare una istanza in autotutela all’ente titolare del credito e all’Agenzia Entrate Riscossione per chiedere lo sgravio dell’importo dovuto a interessi e sanzioni. L’autotutela non sospende i termini per il ricorso al giudice e non garantisce una risposta. 

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