Prescrizione delle sanzioni tributarie:
La prescrizione delle sanzioni tributarie ha una disciplina e un termine diverso rispetto a quello del tributo. Si tratta infatti di due obbligazioni tra loro autonome, anche se la prima presuppone sempre la seconda.
La prescrizione delle sanzioni tributarie è regolata dall’art. 20, comma 3, del d.lgs. n. 472 del 1997. Secondo questa norma, il diritto alla riscossione della sanzione irrogata si prescrive nel termine di cinque anni.
Come per le sanzioni tributarie, anche gli interessi dovuti per il ritardato versamento dei tributi si prescrivono in cinque anni. In tal caso la materia è disciplinata dalla norma dell’art. 2948, n. 4, del codice civile. Questa disposizione stabilisce che l’obbligazione relativa agli interessi ha natura autonoma rispetto al debito principale e soggiace al termine di prescrizione quinquennale.
Esempio: Un contribuente riceve una cartella esattoriale il 1° marzo 2023, relativa a una sanzione tributaria per omessa dichiarazione dei redditi nel 2017. La cartella esattoriale non è fondata su una sentenza passata in giudicato. In questo caso, il termine di prescrizione delle sanzioni tributarie decorre dall’iscrizione a ruolo del credito, avvenuta il 1° marzo 2023, e scadrà il 1° marzo 2028.
Esempio: Un contribuente impugna il provvedimento di irrogazione di una sanzione tributaria notificata il 15 giugno 2022. Il procedimento si conclude il 20 settembre 2023. In questo caso, la prescrizione delle sanzioni tributarie è interrotta dall’impugnazione e non corre fino alla definizione del procedimento. Pertanto, il termine di prescrizione riprenderà a decorrere dal 20 settembre 2023 e scadrà il 20 settembre 2028.