martedì 9 luglio 2019

NASPI

La legge italiana tutela i lavoratori in caso di perdita del lavoro garantendo loro una somma di denaro mensile. Questa forma di tutela a favore del disoccupato si chiama Naspi.

A chi spetta?
La Naspi non è una forma di tutela universale. Infatti, non tutti i lavoratori italiani sono assicurati, dal punto di vista previdenziale, all’Inps. Molti sono iscritti a forme di previdenza sociale privata. Si pensi agli avvocati, ai commercialisti, agli architetti, etc.. Tutti questi professionisti sono iscritti alle proprie Casse previdenziali di riferimento e non possono, dunque, ricevere la Naspi così come le altre provvidenze sociali erogate dall’Inps.La Naspi viene erogata unicamente ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione, ivi compresi:
lavoratori assunti con contratto di apprendistato;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinatocon le stesse cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
Sono, invece, esclusi dalla possibilità di fruire della Naspi:
  • dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • operai agricoli sia a tempo determinato che a tempo indeterminato;
  • lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale;
  • lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, a meno che non optano per la Naspi.

Naspi: quanto spetta?

Chiarito a chi spetta, cerchiamo di capire a quanto ammonta l’assegno Naspi che verrà pagato mensilmente dall’Inps.

L’ammontare della Naspi varia a seconda di vari fattori.
In particolare:
  • se la retribuzione del dipendente è inferiore a un determinato importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice Istat e reso noto annualmente dall’Inps con una propria circolare (per l’anno 2019 questo valore è 1.221,44), l’assegno Naspi ammonta al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni;
  • se la retribuzione media è superiore all’importo di riferimento annuo di cui abbiamo appena parlato (ossia, come detto, euro 1.221,44 per l’anno 2019), la misura dell’assegno Naspi sarà pari al 75% dell’importo di riferimento annuo stabilito dalla legge sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e il suddetto importo stabilito dalla legge.
La Naspi, in ogni caso, non può essere più alta di una somma massima fissata dalla legge e rivalutata annualmente sulla base della variazione dell’indice Istat. Anche questo tetto massimo viene reso noto ogni anno dall’Inps con apposita circolare pubblicata sul sito.
Naspi: quando arrivano i soldi:
Una volta che la domanda di Naspi è stata accettata dagli uffici Inps, il disoccupato si chiede quando iniziano ad arrivare i soldi.
L’indennità di disoccupazione Naspi spetta al lavoratore che ha perso involontariamente il lavoro a partire:
  • dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se il lavoratore presenta la domanda entro l’ottavo giorno;
  • dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se il lavoratore presenta la domanda dopo l’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro, ma entro i termini di legge;
  • dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia, infortunio sul lavoro e/o malattia professionale o preavviso, se il lavoratore presenta la domanda entro l’ottavo giorno;
  • dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno ma entro i termini di legge;
  • dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, se la domanda viene presentata entro il trentottesimo giorno;
  • dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata oltre il trentottesimo giorno successivo al licenziamento, ma entro i termini di legge.
E’, dunque, compito del lavoratore essere il più celere possibile nella presentazione della domanda al fine di ottenere la Naspi e cominciare a prendere i soldi il prima possibile. Resta inteso che anche se dovessero esserci dei ritardi nell’erogazione dell’assegno, i periodi in cui si ha diritto alla Naspi non può metterli in discussione nessuno e verranno pagati tutti insieme quando il pagamento verrà effettuato.

Naspi: come fare domanda:

La domanda di Naspi deve essere presentata dal lavoratore che ha perso involontariamente il lavoro all’Inps unicamente per via telematica e deve essere depositata, a pena di decadenza, entro 68 giorni. Questo termine decorre:

  • dalla data di cessazione del rapporto di lavoro;
  • dalla cessazione del periodo di maternità indennizzato nel caso in cui la maternità sia insorta durante il rapporto di lavoro successivamente cessato;
  • dalla cessazione del periodo di malattia indennizzato o di infortunio sul lavoro e/o malattia professionale, se infortunio o malattia sono insorti durante il rapporto di lavoro successivamente cessato;
  • dalla risoluzione della vertenza sindacale o dalla data di notifica della sentenza emessa dall’autorità giudiziaria;
  • dalla cessazione del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;
  • dal trentottesimo giorno dopo la data di cessazione, in caso di licenziamento per giusta causa.
    La domanda di Naspi deve essere presentata, come detto, esclusivamente in via telematica attraverso l’apposito servizio dedicato.
Se vuoi evitare di commettere errori o di sbagliarti nella compilazione della domanda di Naspi, prima di accedere al servizio, puoi scaricare e consultare direttamente dal portale Inps il tutorial “Naspi: invio domanda” che ti fornirà delle precise istruzioni sulla compilazione dei vari campi di cui si compone la domanda.
Se hai problemi ad inoltrare telematicamente la domanda, l’Inps ti offre due possibili alternative:
  • tramite il Contact center Inps al numero 803 164 (la chiamata è gratuita da rete fissa) oppure al numero 06 164 164 se si chiama da rete mobile;
  • tramite enti di patronato e intermediari dell’Inps, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Nei consueti tempi tecnici, gli uffici Inps prenderanno in carico la domanda e verificheranno il possesso di tutti i requisiti necessari per ottenere la Naspi. Se è tutto a posto a stretto giro riceverai l’accettazione della domanda di Naspi con le relative informazioni.

Note: [1] Art. 38, Cost. - [2] Art. 1, 4 marzo 2015, n. 22.






Dopo quanto tempo non bisogna più pagare l’IMU?

  Dopo quanto tempo non bisogna più pagare l’IMU? La prescrizione delle imposte locali è sempre di 5 anni salvo nel caso del bollo auto.  Sp...