Come sapere se si è un cattivo pagatore?
Chiunque può consultare il registro che contiene la
tanto temuta «lista nera»: basta rivolgersi all’intermediario che ha erogato il
finanziamento oppure farne richiesta direttamente alla Centrale dei rischi. Il
cittadino può fruire di questo servizio in forma gratuita, con la possibilità
di accedere soltanto ai dati che lo riguardano in prima persona.
Significa, dunque, che l’accesso all’elenco dei
cattivi pagatori è aperto a:
·
le persone fisiche a nome delle quali
sono registrate le informazioni o, per loro conto, i soggetti previsti dalla
legge (ad esempio il tutore, l’amministratore di sostegno, l’erede o un
soggetto munito di delega);
·
le persone giuridiche come, ad esempio,
enti, società o associazioni, tramite il legale rappresentante o altri soggetti
previsti dalla legge (ad esempio il liquidatore, i soci
La Centrale
rischi finanziari, detta anche Crif, è una società che si occupa della gestione del più
importante sistema di informazioni creditizie (Sic) presente in Italia. Questo sistema si chiama Eurisc. È una banca dati contenente tutte le informazioni sui
finanziamenti richiesti ed erogati a privati e ad imprese. I dati vengono
trasferiti alla Crif dalle banche e dalle società finanziarie che aderiscono
volontariamente al sistema.
Nella banca dati vengono registrate le informazioni in
caso di ritardo di un pagamento, ma anche:quando la banca o la
finanziaria, durante la fase di istruttoria, valuta la richiesta;quando viene
erogato il finanziamento;quando vengono effettuati i pagamenti per la
restituzione del debito, con aggiornamenti periodici sul versamento delle rate.
Come si diventa cattivo pagatore?
La segnalazione che arriva al Sistema di informazioni
creditizie dalla banca o dalla finanziaria viene resa visibile per la prima
volta sulla Crif quando c’è un mancato versamento per due
mesi consecutivi o per due rate di fila.
l cliente, 15 giorni prima della segnalazione al
Sic, riceve una comunicazione con cui viene avvisato del ritardo e della
conseguente comunicazione alla banca dati. In questo modo, il debitore ha due
settimane di tempo per sapere se si è trattato di un errore tecnico o di altro
problema che non dipende dalla sua volontà, come un ritardo nel versamento
dello stipendio.
Nel Sistema della Crif finiscono:
·
i dati relativi all’identità della persona:
nome, cognome, codice fiscale, recapiti, reddito, sesso ed età, stato civile,
ecc.;
·
le informazioni sui finanziamenti.
Queste ultime sono registrate per categorie, cioè:
·
rateali, quando si tratta di prestiti o mutui;
·
non rateali, se si tratta di fidi di conto,
finanziamenti di anticipo su effetti o all’import/export;
·
carte di credito.
Come consultare
l’elenco dei cattivi pagatori?
È possibile accedere ai dati della Centrale
dei rischi finanziari per sapere se si è un cattivo pagatore,
presentando alla stessa Crif una richiesta telematica:
·
tramite la piattaforma Servizi online (servizionline.bancaditalia.it),
selezionando il box «Richiedi i dati»;
- utilizzando il link diretto al servizio online
Centrale dei rischi (arteweb.bancaditalia.it).
- identificarsi con Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Carta
d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi: si accederà a uno
spazio personale in cui compilare e inoltrare la richiesta di accesso ai
dati, consultare e scaricare le risposte;
- se non si dispone di identità digitale: compilare e inviare la
richiesta, insieme alla copia leggibile di un documento di identità
valido, seguendo le indicazioni. La risposta viene inviata all’indirizzo
postale o a quello di posta elettronica certificata (Pec) indicato
dall’utente-
Un ulteriore modo di
consultare la banca dati è quello di rivolgersi a unadelle filiali
della Banca d’Italia, per posta elettronica certificata (PEC), posta
ordinaria oppure consegna a mano, utilizzando il modulo scaricabile dal sito di
Bankitalia e allegando copia leggibile di un documento di identità valido. La
risposta arriva sempre all’indirizzo e-mail indicato dall’utente.
La Banca d’Italia fornisce, di norma, una risposta
entro 30 giorni dalla data di ricezione della richiesta di accesso ai
dati della Centrale dei rischi.
Nel caso di richieste presentate da un delegato per
conto di persone giuridiche, la risposta verrà fornita entro 90 giorni dal
ricevimento della richiesta e i dati verranno recapitati direttamente alla
persona giuridica delegante.
Quanto tempo si rimane nell’elenco cattivi
pagatori?
I dati inseriti nel database della Centrale dei rischi
sono visibili per un tempo variabile a seconda del
motivo dell’iscrizione. Va ricordato che questa non avviene necessariamente per
una ragione negativa, cioè perché si è cattivi pagatori ma
anche per il semplice fatto di avere chiesto un mutuo.
Ad ogni modo, i dati vengono cancellati:
·
in caso di finanziamento richiesto
ed in corso di valutazione: dopo 180 giorni dalla data della
richiesta;
·
in caso di richieste di
finanziamento rinunciate o rifiutate: dopo 90 giorni dalla data di
aggiornamento con l’esito di rinuncia o rifiuto;
·
in caso di finanziamento rimborsato regolarmente:
dopo 60 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito, ovvero
dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo a tale data. In caso di
compresenza di rapporti con eventi positivi e di altri con eventi negativi, si
applica il termine di conservazione previsto per i rapporti con eventi negativi
non sanati;
·
in caso di ritardo nel pagamento
di 1 o 2 rate o mensilità: dopo 12 mesi dalla comunicazione di
regolarizzazione, a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre
regolari;
·
in caso di ritardo nel pagamento di 3
o più rate o mensilità: dopo 24 mesi dalla comunicazione di
regolarizzazione, a condizione che nei 24 mesi i
pagamenti siano sempre regolari;
·
in caso di finanziamento non rimborsato (eventi negativi non sanati, quali morosità, gravi
inadempimenti, sofferenze): 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del
rapporto o dalla data in cui l’ente partecipante ha fornito l’ultimo
aggiornamento, in caso di successivi accordi o altri eventi rilevanti in
relazione al rimborso. Al massimo fino a 60 mesi dalla data di scadenza del
rapporto, come risulta dal contratto.
Come sapere se si è stati cancellati
dall’elenco della Crif?
Per sapere se si è stati cancellati
dall’elenco dei cattivi pagatori, è possibile controllare se il proprio
nome si trova ancora nella banca dati.
La procedura è la stessa sopra indicata. In questo
caso, però, mentre l’accesso resta gratuito per le persone fisiche, le persone
giuridiche devono pagare un contributo pari a:
·
4 euro,
Iva inclusa, nel caso in cui vengano rilevate informazioni;
·
10 euro se
non è presente alcuna informazione.
Il pagamento deve avvenire entro 15 giorni dal
ricevimento della lettera di riscontro con carta di credito oppure presso un
punto vendita Sisal Pay utilizzando il codice a barre ricevuto.
(Laleggepertutti.it)